Morte e sopravvivenza
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Pubblicato postumo nel 1933, Morte e sopravvivenza č divenuto un classico. Il fenomeno di rimozione della morte, evidente per Scheler nella modernitą, ci sorprende anche oggi: ve ne č una naturale coscienza che pare contraddetta dalla sua continua negazione. I due termini, qui apparentemente contrapposti, mostrano invece il loro intimo legame. Solo attraverso un ripensamento della morte - che per Scheler č un compito etico - si puņ dare nuovo senso alla nostra vita, il senso della sua sopravvivenza: afferrare insieme la nostra finitezza e lo slancio verso la trascendenza. Non si intende dimostrare l'esistenza dell'aldilą, ma quell'eccedenza della persona che si dischiude nell'esperienza del morire, quale ultimo atto di vita che caratterizza la libertą e l'anelito spirituale della persona. Una filosofia della morte da cui emerge il nucleo essenziale della stessa antropologia scheleriana, che porta alla luce la struttura ontologica fondamentale dell'uomo.
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