In una Parigi in cui i turisti fotografano i grattacieli e ignorano la Torre Eiffel, Monsieur Hulot rincorre un impiegato di una moderna azienda perdendosi tra corridoi e sale d attesa avveniristiche, mentre l altro a sua volta lo cerca. E allegoria del modo di vivere frenetico dei nostri tempi che impedisce qualunque contatto umano, tendendo a fare di ogni individuo un robot.La criticaCome già nelle Vacanze del signor Hulot e in Mio zio, l ambizione è quella di farci toccare l assurdo dei «tempi moderni», di celebrare l individuo contro l automatismo, la spersonalizzazione, il conformismo sociale. Una polemica annosa, dunque, però non proprio dettata dal disprezzo per la civiltà contemporanea sibbene intesa a guardarla di tralice, a prenderla un po meno sul serio di quanto vorrebbero i suoi paladini ad oltranza; affinché ne misuriamo anche le magagne: il suo esibizionismo, i tic collettivi, i miti che genera, e finalmente quel respingere ai margini i candidi, i timidi, i fiorellini di campo, insomma i liberi, che sembrano tanto più ridicoli quanto meno sono integrati nella massa .(Giovanni Grazzini)I Italiano, francese, taliano per non udenti EXTRA:Scheda critica F.Di Giammatteo Filmografie e biografie Gallery internazionale delle locandine