Questa raccolta contiene quattro racconti che, seppur molto diversi tra loro, hanno quale minimo comun denominatore il senso di disagio che la modernità, con i suoi eccessi, genera nello spirito di chi è ancora capace di sentire i propri bisogni autentici. La dissonanza tra le necessità del sé e i numerosi condizionamenti esterni ed eterodiretti, a ben vedere, diventa la vera protagonista delle storie. Il titolo del libro "Racconti disturbanti" vuole proprio mettere l'accento su quel malessere, che altro non è se non una reazione dello spirito, avverso tutte quelle consuetudini che facciamo nostre, ma che nulla hanno a che fare con noi. Si tratta dunque di un invito a riappropriarsi dei propri gusti e del proprio senso critico, spesso delegato nelle mani di influencer radiocomandati dal marketing. Un appello ad una ribellione culturale che ci rimetta al cento delle nostre vite, che ci riporti ad essere uomini e non solo consumatori o, ancor peggio, meri simulacri disumanizzati da una tecnica sempre più invasiva.