Un autobus senza conducente, comandato via satellite, attraversa la notte. Il suo percorso è già stabilito: le fermate, i passeggeri, persino il momento in cui ognuno dovrà scendere. Ma chi ha programmato il viaggio? Nessuno lo sa. Rimane un mistero. E proprio in questo mistero si muove la narrazione. Appena saliti, i passeggeri ricevono un numero. Non c'è nome, non c'è scelta. Quando arriva il momento, una voce metallica annuncia: "Numero 17, scendere." E così, uno alla volta, i viaggiatori si raccontano. Ogni racconto è una confessione, ogni voce è un frammento di vita che si svela prima della fine. Professioni, esperienze, memorie: il libro raccoglie storie di uomini e donne che, in quel non-tempo sospeso, trovano il coraggio di dire ciò che non hanno mai detto. Il narratore - testimone silenzioso - diventa il raccoglitore di queste voci perdute. Un viaggio poetico e inquieto, dove l'autobus è metafora del destino, e ogni sedile è un altare di verità.