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Hans Christian Andersen a Firenze. Il porcellino di bronzo. Ediz. illustrata

di Manetti Nicoletta

Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione: 3,49 €oppure ritiro in negozio GRATUITO

Contenuto

"Viaggiare è vivere", diceva Hans Christian Andersen. Ipersensibile e tormentato, segnato da un'infanzia di miseria e umiliazioni, la sua immaginazione, l'ambizione e il sostegno di benefattori gli permisero di studiare e viaggiare. Il primo viaggio in Italia, nel 1833, da Genova a Roma, e a Firenze, fu fondamentale per lui che si immerse nella ricchezza artistica e paesaggistica del paese. A Firenze, il "Porcellino di bronzo" gli ispirò una fiaba, simbolo del suo legame con la città. Qui rimase incantato dalle statue degli Uffizi, di cui già il suo amato Heine gli aveva parlato, in particolare dalla "Venere dei Medici", a cui dedicò i suoi versi. In Santa Croce ulteriore fonte di ispirazione furono le tombe di Michelangelo, Dante e Galileo. Tornò a Firenze nel 1834, incontrandovi Vieusseux e scultori di fama. L'Italia, con Roma e Napoli, il Vesuvio e la natura mediterranea, suscitarono in lui le emozioni profonde che costituirono fondamento del romanzo L'improvvisatore. Nonostante le incessanti critiche nel suo paese, stava intanto dilagando la fama per le sue fiabe, e continuava a trovare nella scrittura e nei viaggi rifugio e fonte di gioia.