Nella prima parte del lavoro è illustrata la composizione degli elementi di prova come stadio conclusivo del ragionamento probatorio, per elaborare una sintesi che garantisca l'assenza di incompatibilità interne e assicuri la coesione dei dati e la resistenza alle confutazioni. La logica e l'epistemologia sono indispensabili per una ricostruzione dei fatti più vicina alla realtà e la adozione di modelli generali di prova serve a guidare verso soluzioni metodologicamente corrette. Nella seconda parte del lavoro gli autori espongono i fondamenti di quella che viene definita analisi processuale, una metodologia teleologicamente diretta ad esaminare e valutare le argomentazioni che si sviluppano in ambito procedimentale e processuale. L'opera, quindi, non si rivolge soltanto ai giuristi forensi, ma, anche e soprattutto, agli studenti dei corsi in scienze giuridiche come introduzione al diritto processuale, come prolegomeni ad ogni possibile procedura penale.