L'infanzia rubata. Le testimonianze dei bambini durante la Seconda guerra mondiale
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Nella fascia di etą, compresa grossomodo fra il 1935 e il 1940, sono nati in Italia migliaia e migliaia di bambini e bambine che si sono trovati a vivere da piccoli (molto piccoli: 3, 5, 7 anni) situazioni di grande disagio durante la Seconda guerra mondiale. Un disagio fisico (le bombe, l'abbandono delle case, la vita incerta da sfollati) e un disagio psicologico (la paura, l'incertezza del futuro, la morte che entra d'improvviso nella vita di tanti piccoli esseri senza il tempo necessario per fare i conti ed elaborare questi temi, tipici dell'etą adulta). Sono riusciti ad andare a scuola (e come erano le scuole "da sfollati")? Sono riusciti a ritagliarsi spazi per il gioco, nonostante i bombardamenti, le fughe, gli spostamenti di residenza? Come (oppure no) sono riusciti a mantenere il sorriso e l'allegria tipici dell'infanzia in un contesto di sofferenza (anche fisica: la fame!) e di morte (anche in ambito familiare)? E soprattutto come ha influito questa drammatica esperienza infantile sulla loro vita futura, sulle loro scelte da adulti?
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