«Non amo parlare. Scrivo. Scrivo perché, se non lo faccio, smetto di esistere». È una voce fragile e intensa quella di Thalia, la sua è un'anima smarrita in un mondo che spesso non sa accogliere il dolore invisibile. Questo libro è la sua confessione, il viaggio attraverso un vuoto interiore che si è fatto compagno di vita, tra paure, silenzi e fughe in città lontane. In queste pagine emergono le difficoltà di chi si sente straniero nella propria esistenza, la lotta quotidiana con una sofferenza che tocca corpo e mente, e la ricerca di un senso oltre il dolore. La solitudine, l'amicizia, la rabbia e l'amore impossibile diventano materia viva, frammenti di un'esistenza attraversata da crisi, partenze e ritorni. Ma il vero cambiamento inizia con una domanda semplice e rara, grazie alle quale Thalia trova il coraggio di guardarsi dentro: «Come ti senti?» Comincia così un cammino di accoglienza e speranza che diventa un invito a non temere la propria vulnerabilità e a cercare, passo dopo passo, la propria strada. Il romanzo non racconta una guarigione facile o definitiva, ma la forza di chi sceglie di camminare, nonostante tutto, verso un futuro finalmente proprio.