Essere hikikomori vuol dire mettere sé stessi prima del mondo. In questo intenso romanzo autobiografico, l'autore racconta con cruda sincerità il lungo percorso di isolamento volontario, nato dalla difficoltà di vivere la propria identità in una famiglia e in una società incapaci di accettarlo. Tra la solitudine e la ricerca di sé, il protagonista affronta le ferite di un passato segnato dall'omofobia e dalla sensazione di essere intrappolato in un mondo che non lo comprende. Dalla vita in una provincia segnata da silenzi e incomprensioni al risveglio interiore attraverso la musica e la letteratura, il romanzo offre uno sguardo autentico su cosa significa crescere LGBTQ+ in un contesto ostile. È una storia di resistenza, in cui il dolore si trasforma in forza e la solitudine diventa lo strumento per riscoprire che la felicità non si trova fuori, ma dentro di noi. Un'opera potente e universale, che parla a chiunque abbia mai lottato per riconoscere e amare la propria unicità.