Se nelle sue precedenti produzioni poetiche Barbara Colapietro meditava sul senso della vita e lanciava il suo urlo di ribellione verso una società incapace di leggersi, rivolgendosi ai "cercatori di verità sepolte", con questa sua nuova raccolta si smarca decisamente "dall'esperienza non desiderata" e si svuota "da rancori sopiti", concentrandosi su se stessa, ritrovandosi "nei ricordi assopiti di antiche felicità". È un risveglio quello di Barbara che la riconduce alla sua essenza spirituale della quale è impregnata; attraverso le sue poesie racconta ed evoca, con versi che descrivono e con parole che accarezzano l'anima ("posso finalmente / respirare / il profumo della tua neve" "...come in un sogno / si apre l'orizzonte" "un alito di vento / ha accarezzato il mio viso"). (dalla prefazione di Bruno Mohorovich)