Può sembrare un lusso parlare di gioia e persino impossibile studiarla. Invece esistono luoghi in cui si manifesta ciò cui tendono i nostri più profondi desideri, senza i quali si sopravvive, ma non si vive. Massironi analizza la ricorrenza del tema nel linguaggio cristiano, a partire dal vuoto di riflessione teologica che lo circonda. Ne mostra il legame con un altrove che decentra il soggetto e lo apre a una molteplicità di luoghi in cui la gioia già irrompe. Una mappa di corpi, voci, volti e istanze trasformative che rubano spazio al nulla ecclesiale, personale e politico.