È proprio vero che dal letame nasce una gemma... un bocciolo... In questo periodo di pura follia è nata poesia. Più che altri generi di scrittura, testimonianza, condivisione, sono proprio i versi che hanno saputo rispondere, neutralizzare, trasformare, il bozzolo grezzo da crisalide in farfalla...Un fiume in piena di poesia mi ha invasa, come la follia mi ha asfissiata. Le condizioni estreme portano a distillare l'essenza: l'estremo fetore chiama incenso, l'immobilità diventa nomadismo, la forzatura diventa liberazione, fino alla preziosissima libertà, valore dei valori. Questa esperienza prolungata, forzata, non voluta, non scelta, con il mostro dei mostri: la mente, è quanto di più incontrollabile, indomabile c'è...di fronte la quale siamo completamente impotenti. Questo periodo mi ha insegnato che la follia ha un fondo di verità: il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora, non resta che il presente. Tutto si gioca dentro quella manciata di tempo che è l'istante, dove c'è la traccia del passato e già l'impressione chiara del futuro. Questo periodo assurdo mi ha mostrato quanto sia illusorio stare dietro, esclusivamente e prevalentemente, ai bisogni altrui, pure se sono figli, genitori, coniugi; anche se amo spontaneamente, e tanto, tutte le persone spezzate dentro, come me. Nulla può venire prima di noi stessi, tutto il resto è illusione sotto il nome dell'amore.