Il «fantastico trasparente» di Dino Buzzati. Vuoti, silenzi e un peculiare tipo d'inquietudine
								
								Disponibile su prenotazione.
								
								
								 														
						
						
						
							
							
									Contenuto
									L'opera di Buzzati è emblematica del cambiamento che il genere fantastico subisce nel corso del Novecento. Al contempo, però, mostra alcune peculiarità che lo rendono unico e ben distinguibile: spesso in dialogo con la tradizione ottocentesca, il fantastico buzzatiano gioca a riprenderne i temi e le situazioni in forma smorzata, talvolta metaletteraria, creando una tensione sull'aspettativa di qualcosa che il più delle volte non si realizza. Paradossalmente, quindi, è sull'assenza che si fondano quelle atmosfere di sospensione e d'inquietudine così caratteristiche da essere quasi proverbiali. Tanto dal punto di vista tematico quanto da quello stilistico, vuoti e silenzi assumono allora un'importanza cruciale, creando un tipo di fantastico visibile solamente in filigrana, un «fantastico trasparente». 					
					
				 
			
		
	
							
						
					
					
					
				
			
			
			
		
	
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