"Sette giorni per un matrimonio", di Marina Poddine Floris, si sviluppa in un contesto affascinante, quello dell'isola di Stromboli, con una sorprendente deviazione a Marsiglia, che aggiunge un elemento di imprevedibilità alla narrazione. L'ambientazione, già di per sé evocativa, funge da sfondo a una crisi matrimoniale che si svela lentamente, come un incendio che si propaga in modo incontrollato. L'autrice riesce a catturare l'attenzione del lettore fin dall'inizio, quando alle serate estive, le apparenze ingannevoli si intrecciano con riflessioni più profonde, rivelando un sottobosco emotivo complesso e ricco di sfumature. La forza di questo romanzo risiede nella capacità dell'autrice di delineare personaggi complessi e credibili. Ognuno di loro porta con sé un bagaglio emotivo unico, che si intreccia con quello degli altri, creando una trama ricca di sfumature e contraddizioni. L'intensa spiritualità che permea la narrazione, legata indissolubilmente al paesaggio vulcanico dell'isola, invita il lettore a una profonda riflessione sulla vita, l'amore e il senso dell'esistenza.