Sulla miseria degli «anni di piombo» al cinema e alla televisione
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Storia di un grave fallimento culturale, ossia l'incapacità della filmografia di rappresentare degnamente quel che di importante e drammatico è accaduto negli anni Settanta del secolo scorso nel nostro paese. Nonostante l'impegno di registi di comprovato valore, le opere cinematografiche italiane dedicate ai cosiddetti «anni di piombo», si sono fin qui risolte in una rassegna di rappresentazioni alquanto mediocri. L'autore ne passa in rassegna con puntiglioso scrupolo critico una quarantina, dopo aver precisato il paradosso del ribaltamento concettuale del termine «anni di piombo» operato dai media in riferimento al film della regista tedesca Margarethe Von Trotta, vincitore del Leone d'oro alla mostra del cinema di Venezia nel 1981. Oltre a ciò, nella sua dettagliata introduzione l'autore propone una serie di argomentazioni sulle possibili ragioni che hanno fin qui minato i presupposti narrativi di queste opere cinematografiche, prime fra tutte pregiudizi e dogmi generati da un'interpretazione storica fortemente inquinata da dietrologismi e complottismi che hanno avuto ricorrenti smentite in sedi giudiziarie e da centinaia di testimonianze provenienti dai protagonisti di quelle vicende.
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