La figura dell'«inetto» nel Rubč di Giuseppe Antonio Borgese
								
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									Contenuto
									Filippo Rubč, il protagonista, č una personalitŕ complessa, piena di contraddizioni e complicazioni, sempre intento a scrutare dentro il proprio animo e a tormentarsi. Insoddisfatto della propria condizione di giovane avvocato con aspirazioni politiche, corre volontario in guerra, dove spera di purificarsi. Č un acceso interventista, ma ben presto scopre di avere paura delle bombe. Quando viene ferito in modo casuale passa per eroe, ma dentro di sé, invece, č consapevole di essere un vile. Nel dopoguerra si trasferisce a Milano per darsi agli affari, ma anche in questo caso fallisce miseramente. Si sposa, ma č incapace di amare la moglie; si fa un'amante, ma anche con lei finisce in tragedia. Continuamente portato ad analizzare sé stesso, incapace di sentimenti veri, tormentato dai dubbi, Filippo Rubč entra a pieno titolo nella nobile famiglia degli "inetti" della letteratura italiana. Come i protagonisti dei libri di Svevo, Tozzi e Pirandello, č estraneo alla vita e soffre di quello che anni dopo verrŕ chiamato "il male di vivere". Č stato detto che Rubč č, innanzitutto, un romanzo psicologico, che, perň, porta e sviluppa dentro di sé un romanzo politico. Accolto male dalla critica fin dall'inizio, ogni tanto qualcuno lo riprende e ne tesse le lodi, ma ben presto il libro torna nell'ombra, quasi fosse condannato all'oblio. 					
					
				 
			
		
	
							
						
					
					
					
				
			
			
			
		
	
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