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Un eroe comune. 29 gennaio '79, il giudice Alessandrini, gli anni di piombo, un romanzo familiare

di Domanin Igino

  • Prezzo online:  € 20,00
  • ISBN: 9788829720460
  • Editore: Marsilio [collana: Gli Specchi]
  • Genere: Narrativa
  • Dettagli: p. 304
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Nei primi anni settanta, un giovane giudice della procura di Milano segue le tracce dell'eversione nera. Il contesto č drammatico. Dopo la strage di piazza Fontana c'č un clima da guerra civile e quel ragazzo di soli ventotto anni, appena arrivato dalla provincia, diventerą protagonista di un'indagine che segnerą un momento di svolta per la magistratura e la societą italiana. Il giudice si chiama Emilio Alessandrini. Perderą la vita a Milano il 29 gennaio 1979, ucciso da due killer di Prima linea, seconda solo alle Brigate rosse per numero di vittime e ferocia. All'epoca Igino Domanin č solo un bambino ai cui occhi Alessandrini č lo zio che compare d'estate sotto gli ombrelloni dello stabilimento balneare pescarese a divertirlo con racconti esilaranti. Dopo l'omicidio, ogni notizia legata alle indagini sulla bomba stragista e molte altre tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta scandiranno tante sue giornate, incidendo drammaticamente sugli umori della famiglia. Attraverso un sapiente intreccio di ricordi intimi e collettivi, l'autore giunge oggi a raccontare quell'evento rimasto sepolto nella memoria nazionale e diventato con il passare del tempo incomprensibile a molti, addirittura indecifrabile per i ragazzi della scuola dove insegna o per le sue stesse figlie. Interrogandosi sul paese che siamo stati e che siamo diventati, si riavvicina con la giusta distanza e senza pregiudizi a Emilio Alessandrini e al significato della sua morte, riscrivendo quella terribile vicenda con «la punta acuminata del vero», lontano dal quadro agiografico e vittimistico da martirologio, e dalle ricostruzioni elusive, tendenziose, giustificazioniste dei terroristi e dei loro fiancheggiatori, per restituire volto e sostanza a quel «giudice intrecciato a vicende politiche eversive che arrivano ai giorni inquietanti del rapimento di Moro».

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