Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa. Il modello marchigiano
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Prezzo online: € 15,00
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ISBN:
9791281053021
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Editore:
Massaro [collana: Critica Storica]
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Genere:
Storia
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Dettagli:
p. 174
Non Disponibile
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Contenuto
Il Patrimonium Beati Petri, agli inizi del secondo millennio, era una realtà territoriale piuttosto estesa ma il controllo pontificio, limitato al territorio romano, al Lazio meridionale e alla Sabina, era nelle mani di potenti famiglie romane che condizionavano persino i conclavi, di Episcopati, monasteri e stirpi signorili che, utilizzando vincoli vassallatici, godevano di amplissimi margini di autonomia e autogoverno esercitando nel proprio territorio un'autorità sostanzialmente incondizionata che portò a un dualismo, anche legislativo, fra potere centrale e poteri periferici. Innocenzo III indebolì le strutture feudali superando il rapporto pattizio e diarchico ma solo nel XIV secolo, un vicario apostolico, rientrato in possesso dell'intera Pentapoli, nel 1357, a Fano, sede dell'Assemblea Generale dello Stato della Chiesa, pose le basi giuridiche della costruzione statale, trasformando il Patrimonium beati Petri in 'Stato della Chiesa'.
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