Un contadino turco
								
								
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								Prezzo online:  € 16,90
								
 
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								ISBN: 
								9788864023694
								
 
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								Editore: 
								Croce Libreria [collana: Participio Passato]
								
								
 
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								Genere: 
								Classici / Narrativa
								
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										Dettagli: 
										p. 152
										
 
Disponibile su prenotazione.
								
								
								 														
						
						
						
							
							
									Contenuto
									"Un contadino turco", di cui si offre qui la prima traduzione italiana, viene pubblicato a Parigi nella «Revue des deux mondes» in tre parti, tra il novembre e il dicembre del 1857. Si tratta di uno dei racconti ambientati in Asia Minore e pubblicati da Cristina di Belgiojoso al suo ritorno in Francia dopo aver trascorso cinque anni in Turchia, a stretto contatto con la civiltà islamica. Reduce da anni di impegno politico, viaggi in tutta Europa, esperienze di vita assolutamente anticonformiste, la "principessa rivoluzionaria", la musa romantica di tanti artisti e intellettuali del tempo, osserva con spirito critico e con grande lucidità la realtà turca, l'esistenza delle donne e dei giovani, i condizionamenti sociali e culturali. La vita della campagna, modulata su ritmi naturali e contrapposta al degrado delle città e degli harem intesi come luoghi di dolore e prevaricazione, induce a una riflessione sulle dinamiche della società contemporanea non solo turca, ma anche europea. Su questo sfondo si definiscono i ritratti dei due protagonisti: Sarah, una donna moderna che acquista gradatamente consapevolezza dei suoi diritti e della sua condizione, guidata dal buon senso e dal sentimento, e Benjamin, un giovane la cui formazione e maturazione diventa emblematica dell'importanza della civiltà e della conoscenza che vincono pregiudizi radicati. Lontano dall'immagine idealizzata trasmessa da tanti viaggiatori europei, l'Oriente di Cristina emerge in tutte le sue contraddizioni e mostra i limiti di una società corrotta, che solo attraverso il contatto con la natura e la ragione può riacquistare una dimensione umana e civile. 					
					
				 
			
		
	
							
						
					
					
					
				
			
			
			
		
	
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